martedì 29 novembre 2011

Lettera ai consiglieri di Pescantina





Caro Consigliere,


in questo periodo sei chiamato a fare una scelta importante per il futuro del tuo paese, con questa lettera vorremmo ripercorrere con te la triste storia della discarica di Ca'Filissine.
Fin dagli anni '70 la zona a nord della ferrovia era utilizzata come discarica, all'epoca non esistevano regolamenti specifici e anche i comuni limitrofi fino al 1985 scaricavano immondizie in quel luogo.
Per tentare di sanare questa situazione nel 1987 venne creata una discarica autorizzata sperando così di regolamentare una situazione fuori controllo: nacque così la discarica di Cà Filissine, con la promessa che l'intervento non avrebbe avuto conseguenze per i residenti e per contro avrebbe generato un elevato ritorno economico per il Comune e per gli abitanti.
Le caratteristiche della cava esistente, come preannunciato, si sono rivelate completamente inadatte per questo tipo di attività, la profondità di 40 metri e la natura ghiaiosa del terreno rendevano difficile il controllo, come evidenziato anche dai recenti sviluppi.
Nel 1994 il Comune di Pescantina faceva richiesta di chiusura della discarica al IV lotto, già 70000 mq, respinta dalla Regione perché non erano disponibili altre zone di conferimento dei rifiuti; in risposta si procedeva all'ampliamento del 1996, altri 75000 mq con profondità media di 42 m, tanto inviso a noi cittadini che già avevamo capito cosa avrebbe significato.
Nel frattempo gli anni passavano, l'enorme buco si riempiva di rifiuti e noi residenti siamo stati inondati da odori nauseabondi che ci impedivano di vivere una vita normale.
Anche tu ricorderai quello che abbiamo passato perché vivi qui o sarai passato nella zona in quei tempi.
Passavano gli anni e a noi cittadini crescevano dubbi sempre più grandi sui “vantaggi “ della “risorsa” discarica.
Molti iniziavano a chiedersi cosa esisteva nell'aria e nell'ambiente oltre agli odori fino a quando nel 2006 la discarica veniva posta sotto sequestro dimostrando l'inadeguatezza del sito (vedi nota di sequestro pag.1).
Questa discarica nata per regolamentare una situazione già esistente e precaria si è rivelata un danno per tutti noi  e la sua chiusura ancora rimane in sospeso.
Nel 2011 dopo 5 anni di calma apparente, durante i quali la  nostra comunità ricominciava a respirare , la storia si ripete.
Così per riparare un danno dovuto alla discarica si chiede agli stessi cittadini del 1987 di “goderne ancora i vantaggi”.
Ora però, contrariamente al 1987, i  “vantaggi” sono ben noti….
Quando una discarica viene attivata la vita non può essere la stessa e noi non vogliamo  più rivivere quanto già subito in 25 anni di discarica.
Non possiamo tornare allo stesso disagio, allo stesso degrado della qualità della nostra vita per un interesse economico mascherato da emergenza ambientale. 
Noi e i nostri figli valiamo molto di più di quanto il denaro possa comprare.
Oggi come allora si parla di intervento di bonifica di una situazione ambientale compromessa, un intervento a basso impatto, sicuro per i cittadini, e con vantaggi economici per tutti in particolare per la gente di Balconi.
Purtroppo cambiano i tempi, cambiano le persone, cambiano i consiglieri, cambiano gli assessori, cambia il Sindaco, cambiano i sostegni politici, cambiano le menzogne,  cambiano i ricatti,  cambiano le convenienze ma la tecnica è la stessa: non rispettare la condizione dei “poveri” cittadini , che qualcuno invece considera dei “sudditi”.
Anzi il politico viene raggirato, imbonito, illuso che quella che deve votare “in fretta” sia l'unica cosa giusta da fare, ma cosa si è fatto veramente per trovare altre soluzioni e per chiudere la discarica Ca’ Filissine? Cosa si è fatto per coinvolgere i cittadini?
A te, eletto per garantire una buona amministrazione del Bene Comune, è richiesto di votare come rappresentante dei cittadini, ma il politico prima  di essere tale è Uomo, è realtà viva del proprio tempo, esempio per i propri figli e come tale chiamato a scelte responsabili  e condivisibili.
La responsabilità di essere veramente Uomini e non “burattini” manovrati da altri persuasivi poteri o da ambigue “connivenze”, la responsabilità di essere se stessi nel mondo viene prima di ogni altra considerazione.
Se poi la politica è la “ricerca del bene comune” ecco che un Uomo (non “il burattino”) si ricongiunge ai propri cittadini in un interesse che va oltre le considerazioni economiche.
Quest’uomo diventa riferimento chiaro di una morale che non schiaccia i deboli con un conto troppo salato da pagare.
La nostra vita vale molto di più dei pochi minuti dedicati dalla Giunta di Pescantina per deliberare questo progetto dopo una presa visione sommaria.
Scegliere di “ampliare” una discarica vuol dire ampliare anche il disagio,  il pericolo, il turbamento, la reazione rabbiosa della gente che non si sente né capita, né ascoltata, né difesa da chi avrebbe l’autorità e il compito di farlo.
E questo, permetti di dirtelo, è veramente diabolico.
Ti chiediamo quindi di fermare questo progetto e di cominciare assieme un nuovo percorso che ci avvicini veramente nella logica della vera politica, quella che costruisce il bene comune.
Un politico vero può anche sbagliare, può cambiare idea, può chiedere scusa ed essere capito ma prima deve essere un vero uomo, capace di scelte responsabili, di dialogare, di confrontarsi con chi vive su di sé il peso di situazioni  che rischiano di diventare insopportabili. 
E’ così che, insieme, possiamo costruire un futuro più sereno per noi e per i nostri figli, evitando di commettere gli errori già visti in passato, errori che sono terreno fertile per generare una sfiducia e un “tradimento” che rischia di alimentare una possibile e pericolosa reazione dei cittadini.
Anche questa è una responsabilità che l’autorità  civile si deve assumere.

Cambiare i codici dei rifuti? Facilissimo, ce lo mostra REPORT

Tratto da Report, guardate come è facile cambiare i codici rifiuti. E chi ci assicura che Daneco non porterà rifiuti pericolosi a cà filissine quando, di fatto, nessun controllo è possibile?





ANTONIO PERGOLIZZI – LEGAMBIENTE
La semplice falsificazione dei documenti che accompagnano i rifiuti, veri e propri rifiuti
spesso anche pericolosi, con un semplice cambio di codice diventano delle materie
prime e seconde, quindi materie che possono essere utilizzate come materie prime,
ma in realtà sono rifiuti.

EMILIO CASALINI – FUORI CAMPO
Cambiare i codici è facile e lo sapevano bene alla ditta di riciclo Levio Loris di Padova,
molto nota in Veneto per i camion colorati di rosa e gli spot televisivi.
....omissis...

UOMO AZIENDA CINESE
Devi stare tranquillo, il meccanismo è perfetto. Noi abbiamo una ditta in Germania
autorizzata al trattamento di questo tipo di rifiuti. Tu vendi a questa ditta e quindi sei
in regola, quindi è perfettamente legale perché siamo all’interno del mercato europeo.
Al resto, ci pensiamo noi.

EMILIO CASALINI
Ma voi come fate a portarlo fuori dall’Italia ?

UOMO AZIENDA CINESE
La società tedesca che compra i tuoi rifiuti è una nostra controllata, per cui non c’è
una vendita tra Europa e Cina, ma solo un trasferimento di materiale tra due
magazzini. Il trasporto verso la Germania è solo virtuale, perché dal tuo impianto
portiamo i rifiuti direttamente ad un porto italiano dove abbiamo degli amici, dato che
non c’è una vendita verso la Cina non servono autorizzazioni speciali ed è impossibile
che aprano i nostri container.

EMILIO CASALINI – FUORI CAMPO
Grazie alle triangolazioni virtuali tra paesi si aggirano le norme, ma se poi ti beccano il
gioco comunque vale la candela.

PIERO GRASSO – PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA
I rischi di responsabilità di sanzioni sono pressoché nulli nel momento in cui le attività
di gestione per esempio illecita di rifiuti o il traffico di rifiuti sono delle contravvenzioni
punite con delle pene, arresto o ammenda che si prescrivono in quattro anni. Nessun
processo riesce a concludersi in questo tempo.

domenica 27 novembre 2011

Martedi 29 alle ore 18: Operazione Guardiamoli in faccia

Andiamo in tanti al consiglio comunale, dimostriamo che i cittadini sono "presenti"

Clicca sull'immagine per scaricare il volantino in PDF

venerdì 18 novembre 2011

Da oggi è possibile iscriversi ufficialmente e quindi tesserarsi al Movimento Ambiente&Vita.



Perchè mi dovrei tesserare?
- Per dare un contributo di presenza sul territorio


- Per dare un contributo economico spontaneo al movimento


- Per dimostrare che il movimento è composto da tante persone che hanno un pensiero e un obiettivo comune: La salvaguardia del territorio e dell'ambiente in cui vivono!


- Perché Sono libero di partecipare agli incontri, sono libero di impegnarmi per dare una mano, o semplicemente sono libero di non fare nulla ma di sostenere comunque il movimento


Il ricavato dalle offerte libere (o donazioni) sara' impegnato esclusivamente per dare informazione ai cittadini delle tematiche affrontate e sostenere le spese gestionali (stampa, cancelleria, ecc) ed eventuali spese tecniche e di consulenza.


infoline: 0454850878

Non abbiamo fini di lucro.

Ricordiamoci che ognuno conta uno, ma più siamo e più il movimento sarà forte!!!



domenica 13 novembre 2011

Un'altra discarica? Ecco come si svaluteranno gli immobili!



Il Movimento Ambiente & Vita propone alcune riflessioni e sottolineature in merito all'aspetto finanziario riguardante il progetto di bonifica-ampliamento di Ca' Filissine.
Volendo quantificare anche in denaro il nostro disagio, abbiamo fatto  un po' di calcoli per vedere a quanto ammonterebbero realmente i danni economici conseguenti ad una riapertura della discarica.
Limitandoci ad elementi facilmente misurabili e comprensibili da tutti, con l'ausilio di un esperto del settore immobiliare, abbiamo elaborato una previsione sulla svalutazione degli  immobili residenziali a Balconi utilizzando i seguenti parametri:
- 1800 famiglie = 1800 alloggi
- metratura media di 80mq commerciali x alloggio
- 1800 appartamenti x 80mq = 144.000 mq totali di alloggi residenziali
- 1500 euro/mq: prezzo medio di mercato
- 144.000mq x 1500euro/mq=  216milioni di euro: valore totale degli appartamenti di Balconi
- Svalutazione media: 15% (alcuni immobili saranno invendibili! A Malagrotta, dove è in corso una causa civile per danni ambientali,  i valori accertati arrivano al 30% )

COSTO GLOBALE: 32,4 milioni di euro!
Costo medio per famiglia: 18.000 euro!

Il calcolo non tiene conto degli immobili commerciali, dei terreni e delle difficoltà per chi lavora nella zona.
In questi giorni abbiamo letto che l'Amministrazione, preoccupata  solo delle entrate, con la riduzione dei volumi (Arena del 10 novembre)  sarebbe  costretta a stralciare 20 milioni di euro, ristoro previsto dal progetto Daneco per i danni ambientali, riservati alla frazione di Balconi per la realizzazione di varie opere. 

Quali? (Ci auguriamo che non sia LO STADIO!)
E' chiaro che i conti non tornano e che, se l'Amministrazione ci vuole destinare 20milioni, sono decisamente pochi a fronte di una perdita di 32,4milioni!
E' evidente che il progetto fa acqua da tutte le parti, anche dal punto di vista finanziario!
Precisiamo inoltre che le royalty previste dal progetto Daneco per il Comune ammonterebbero a poco più di 22milioni: se nelle intenzioni dell'Amministrazione se ne riservano 20 a Balconi,  ne resterebbero solo 2 nelle sue casse, misero guadagno per le dimensioni mastodontiche di un progetto che farebbe subire a tutta Pescantina minimo altri 14 anni di discarica di rifiuti speciali senza garanzie sufficienti per la salute dei cittadini, per  la tutela del territorio e per il risarcimento economico.

domenica 6 novembre 2011

Gli incontri del movimento con la Provincia e con la Regione

Resoconto dell'incontro in Provincia con Miozzi del 02 novembre 2011



"Mercoledi 2 Novembre si è svolto nella sede della Provincia di Verona un incontro tra alcuni esponenti del Movimento Ambiente& Vita ed il presidente della provincia Miozzi Giovanni.
All'incontro erano presenti oltre che ai rappresentanti del movimento Pontara Matteo, Benedetti Franco, Pezzo Paolo e Piran Alfonso anche i rappresentanti comunali all'opposizione Zanolli Paola, Lavarini Rosanna e Galvanini Maurizio.

Il presidente Miozzi accompagnato anche dall'ing.Poli ha ascoltato con attenzione le nostre osservazioni riguardo al progetto presentato dal comune di Pescantina, le nostre riflessioni sulla mancata condivisione del progetto con i cittadini e soprattutto la nostra preoccupazione che un'eventuale bonifica del vigneto Ferrari diventi la chiave per aprire le porte all'ampiamento della discarica Cà Filissine.

Riguardo a questo Miozzi ha espresso la sua piena fiducia nel lavoro e nelle proposte della Commissione Tecnica ed ha concluso l'incontro sottolineando la necessità di una pausa di riflessione per valutare il progetto insieme agli enti preposti.

Come Movimento auspichiamo di poter prendere parte il prima possibile ad eventuali tavoli di discussione del progetto."



Resoconto dell'incontro in Regione con Conte e con Bassi del 03 novembre 2011




"Giovedì 02 novembre si è svolto a palazzo ferri fini in sede di Regione Veneto, un incontro tra il Comitato Ambiente&Vita, l'assessore all'ambiente Maurizio Conte e il consigliere regionale Andrea Bassi, tema dell'incontro, la discarica Cà filissine e il progetto Comune/Daneco.

In rappresentanza del comitato erano presenti: Franco Benedetti, Alfonso Piran e Alessio Padovani, accompagnati dal segretario della Lega Nord sezione Pescantina Simone Aliprandi, che ha fatto da ponte tra cittadini e istituzioni.

L'assessore Maurizio Conte ed il consigliere Andrea Bassi si sono dimostrati molto aperti al dialogo e disponibili fin da subito ad ascoltare le osservazioni poste dal comitato in merito al progetto, tanto che Conte ha dichiarato: "Si riveda il progetto, e lo si adegui ad una messa in sicurezza solo dell'area della discarica, in un secondo momento si andrà ad analizzare e valutare il problema del Vigneto Ferrari".

Siamo molto felici che l'approccio delle istituzioni regionali sia stato più attento alla salute dei cittadini ed alla salvaguardia del territorio, che al puro aspetto economico del problema.

Attendiamo quindi la riunione di Mercoledì 09 per ulteriori sviluppi."

venerdì 4 novembre 2011

Pochi rifiuti, impianti in rosso La Regione stoppa le discariche

Pubblichiamo un interessantissimo articolo tratto dal corriere del veneto.


A picco i conferimenti in discariche e inceneritori. Conte: «Quelli che ci sono faticano a sopravvivere». E si arruolano anche i sindaci.



VENEZIA — Il rovescio della medaglia del riciclo, quella che il Veneto ha appuntata al petto ormai da diversi anni, mette in fila numeri sconfortanti, conti in affanno, previsioni lacrimevoli. Gli impianti di incenerimento e le discariche arrancano perché più la gente differenzia, meno rifiuti da smaltire ci sono. E meno rifiuti si smaltiscono, meno soldi si incassano. Il che ha delle conseguenze pratiche, perché stiamo pur sempre parlando di aziende, con i loro bilanci da chiudere ed i loro dipendenti da stipendiare al 27 del mese. Per questo l’assessore all’Ambiente Maurizio Conte è deciso a dire no al rilascio di qualunque autorizzazione per l’apertura di nuovi inceneritori nel Piano rifiuti che vedrà la luce ai primi di febbraio, se si confermeranno le intenzioni (quello attuale è datato 2004). «Non ci saranno nuovi impianti perché, al momento, registriamo difficoltà a far funzionare quelli che ci sono. Di più: stiamo studiando la possibilità di convertire una parte delle linee dedicate allo smaltimento dei rifiuti urbani, oggi sottoutilizzate, per lo smaltimento dei rifiuti speciali». Quelli che, per intendersi, gli industriali di Treviso vorrebbero incenerire in due termovalorizzatori nuovi di zecca.


La conversione potrebbe trattenere in Veneto una parte dei rifiuti speciali,specie pericolosi, che oggi vengono esportati fuori regione, all’estero. Dove? In Germania, per lo più, ma anche in Cina, per quel che riguarda i resti delle apparecchiature elettroniche, e nei Balcani, dove lo smaltimento è un po’ più nebuloso. Stiamo parlando, secondo il report 2009 dell’Arpav, di 379 mila tonnellate all’anno, anche se il direttore dell’Agenzia, Chicco Pepe, rivela: «Ormai stiamo arrivano a superare quota 500 mila tonnellate ». Rifiuti che potrebbero contribuire a saturare le linee di Fusina, Padova e Rovigo, che nei mesi scorsi hanno più volte chiesto alla Regione di poter importare rifiuti dal resto d’Italia, vedasi alla voce «Sud, Napoli», per portare a regime ed ottimizzare i loro sistemi che oggi creano diseconomie destinate a ripercuotersi sui bilanci. Resta solo da capire se il servizio eventualmente reso dagli impianti esistenti possa essere concorrenziale: il mercato dei rifiuti speciali è infatti un mercato privato, in cui le aziende si rivolgono a chi fa il prezzo migliore, sia esso veneto, lombardo o tedesco. Tra gli obiettivi del nuovo Piano regionale c’è dunque anche quello di trovare il giusto equilibrio tra domanda, offerta e prezzo del servizio. Per capire l’aria che tira, ad ogni modo, è sufficiente riflettere sull’episodio della nuova «discarica tattica» di Legnago, nel Veronese.


La «discarica tattica» è una discarica individuata dalla Regione per fronteggiare le emergenze rifiuti che dovessero mai verificarsi in Veneto. Un’eventualità che appare assai remota, visti i numeri del riciclo che si annotano a queste latitudini, ma che pure dà la possibilità alla discarica così individuata di accogliere rifiuti anche da fuori provincia, il che altrimenti sarebbe vietato. Ebbene, per Legnago questa investitura, magari con qualche tonnellata in arrivo a stretto giro da Vicenza, sarebbe a dir poco salvifica, perché il drastico calo dei conferimenti (e dei relativi incassi di smaltimento) in questo momento ne sta mettendo a serio rischio non solo la sopravvivenza ma pure la bonifica. La Regione è intenzionata a dire sì (attende solo un parere) ma subito il sindaco del Comune dell’altra, ed al momento sola, discarica tattica del Veneto, quella di Sant’Urbano, a Padova, ha chiesto un incontro a Conte per vederci chiaro: più rifiuti a Legnago significa infatti meno rifiuti a Sant’Urbano e il suo Comune rischia di perdere così la bellezza di 10 euro a tonnellata. Pecunia non olet. Specie di questi tempi.