martedì 31 gennaio 2012

Ecco l'audio integrale dell'incontro con il Prof. Cossu

Pubblichiamo l'audio ufficiale dell'incontro dove il prof Cossu ha chiarito che la causa principale, se non unica, della presenza dell'ammoniaca nella prima falda, è da imputarsi alle attività legate alla coltivazioni del vigneto Ferrari quali la concimazione con fertilizzanti. Il deposito di rifiuti sottostanti al vigneto, da lui denominata discarica Aspica, non ha nessun legame con la presenza di ammoniaca registrata nel pozzo M7.


Per Cossu non è nemmeno la discarica Cà Filissine che perde, questo perché il mix chimico rilevato nel pozzo M7 è ben diverso e non compatibile con quello presente nella discarica Cà Filissine.





martedì 24 gennaio 2012

ECCO LA VERITA' DEL PROF. COSSU SUL VIGNETO FERRARI

Un clamoroso colpo di scena nell'infinita storia di Cà Filissine.

Ascoltate l'audio originale del Prof. Cossu:




La voce del prof. Cossu si riconosce dall´accento sardo, il brusio finale è un piccolo sintomo della sorpresa che ha colto tutti i presenti.
La risposta fornita è del geologo Paolo De Rossi.

Il prof. Cossu con Discarica di Pescantina vecchia e nuova intende Discarica di Cà Filissine primi 4 lotti e secondi 4 lotti.

Visto quanto abbiamo letto su L´altro Giornale è il caso che tutti sentano chiaramente questo:

l´inquinamento principale per il prof. Cossu deriva dalla lavorazione del Vigneto, non dal deposito incontrollato di rifiuti che si trova sotto denominato “vecchia Discarica ASPICA”


In seguito lo schema concettuale che viene spiegato: 

mercoledì 18 gennaio 2012

Anche REPORT ha trattato l'argomento cave dismesse..

Link diretti ai video e PDF di REPORT:

- http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-f79f1d33-ede0-4d19-a6e8-04b2f2947963.html

- http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-e58c9317-a409-45cd-b41e-f61c57d8e409.html


LA BANDA DEL BUCO


La banda del buco
Una cava una volta sfruttata, se non viene ripristinato l’ambiente, diventa una discarica. Questo in barba a una legge nazionale che regola le attività estrattive già dal 1927. Lo Stato poi, circa 40 anni fa,  ha trasferito alle Regioni le competenze per meglio regolare il fenomeno. Ma ancora oggi c’è chi non ha realizzato  il piano per le estrazioni sul proprio territorio. Non c’è in Piemonte dove le cave sono concentrate tra la provincia di Biella e quella di Vercelli, e dove, nonostante siano una zona dove avviene il ricambio delle acque  della falda,  si permette di scavare fino a 50 metri di profondità per estrarre ghiaia e sabbia. A Caserta i colli Tifatini sono stati interamente erosi, la zona è stata dichiarata altamente critica e la magistratura è dovuta intervenire sui mancati ripristini e i mancati controlli sulle escavazioni abusive. A Brescia molte cave sono state trasformate in discariche, nonostante ci fossero già in piedi progetti per il ripristino ad uso agricolo o a verde. Ha deciso la regione anche contro il parere del comune, come a  Varese dove una cava abusiva, chiusa nel 1985, è stata riaperta e sono stati autorizzati scavi per circa un milione e mezzo di metri cubi.  Si tratta della collina di Cantello che è praticamente destinata a sparire, sotto però c’è la riserva d’acqua dell’intera città di Varese. Poi ci sono le cave di Carrara, dove da centinaia di anni i pregiati marmi sono estratti dalle montagne che sovrastano la città. Ma dal 1992 le ditte a valle portano, oltre i blocchi, anche le scaglie di marmo  che servono a produrre il carbonato di calcio. E così il traffico è balzato da 200 a migliaia di camion che ogni  giorno rendono l’aria irrespirabile ai cittadini per via delle polveri rilasciate durante la movimentazione. Le concessioni per legge dovrebbero essere temporanee, eppure le imprese sono sempre le stesse da decenni. C’è chi opera ormai da 16 anni  senza concessione, pagando un semplice un canone che i comitati dei cittadini definiscono irrisorio rispetto al danno che creano all’ambiente, soprattutto se paragonato ai profitti di chi sfrutta il territorio.

martedì 3 gennaio 2012

Controlla se la Tua casa è nel raggio d'azione di 4Km dalla nuova discarica

Sapevate che con una determina provinciale del 22 ottobre 2010 (5472/10) la provincia di verona ha approvato che il comune di Pescantina deve dare al comune di Sant'Ambrogio e di San Pietro in Cariano un contributo ambientale (in Euro ovviamente) per i disagi provocati dalla discarica Cà Filissine?


Pensate che il comune di Pescantina deve ben 194.000 Euro al comune di Sant' Ambrogio!


Quello che ora noi ci chiediamo è: Perchè ai comuni confinanti spetta questo contributo per i disagi subiti?
Evidentemente perchè "qualche effetto" questa discarica lo deve pur avere fino a 4 km di distanza!


Qui sotto potete vedere di persona come il centro di Pescantina sia a soli 2/3 km dalla discarica, se espandessimo il cerchio fino a 4 Km includeremmo tutto Ospedaletto e si andrebbe a rasentare il centro di Bussolengo e di San Pietro in cariano.


Divertiti anche tu a cercare la tua casa, e nota quanto in realtà sei "vicino" alla discarica Cà Filissine.
L'immagine è volutamente grande per permettere un maggior dettaglio