giovedì 2 agosto 2012
INCHIESTA PUBBLICA CA' FILISSINE - IL MOVIMENTO A&V A VENEZIA
Il Movimento Ambiente & Vita nella giornata di ieri 01 agosto 2012 è stato convocato in commissione VIA a Venezia per portare osservazioni in merito al progetto Cà Filissine.
L'avvocato Barichello ha presentato formalmente le Osservazioni arricchite dei nuovi elementi emersi in questi ultimi mesi, prime tra tutti le analisi fatte dal Geologo Paolo De Rossi, assunto dalla famiglia Ferrari per indagare sull'effettiva ipotesi di inquinamento del vigneto. Analisi che scagionano totalmente il vigneto come una possibile causa di inquinamento in Falda.
All'inchiesta pubblica hanno partecipato alcuni rappresentanti del Movimento che si sono presentati con questo documento:
Ogni comunità vive in un territorio che la caratterizza, nel bene e nel male, una comunità che vive una devastazione del proprio territorio e un degrado dell’ambiente ne esce condizionata, quasi “configurata”. La gente di Balconi e di Pescantina nella propria storia sarà condizionata da una devastazione che ancora non vede un termine.
Siamo persone che hanno vissuto e vivono da più di venti anni, disagi, disturbi e danni economici determinati dalla presenza della discarica di Cà Filissine. Ora con questo progetto si intende fare accettare a tutta la popolazione l´ampliamento di disagi, rischi ambientali, danni economici diretti ed indiretti per un periodo di tempo ancora più lungo e non ben definito.
Nella discarica ci va anche la fiducia dei cittadini nei loro amministratori e nei tecnici ad essi collegati. Un´Amministrazione è chiamata a “custodire” una relazione di fiducia con la gente: un ascolto vero, non quello fatto di sotterfugi, di finto dialogo, dove la reale volontà è quella di generare, in nome della necessaria bonifica, nuovi volumi e opere, atte a giustificare con vari artifici progettuali una nuova discarica. Si sta rompendo un rapporto di fiducia: le istituzioni non mantengono la promessa più volte pubblicamente dichiarata di chiusura della stessa discarica.
Noi possiamo assicurare la più ampia e ferma decisione di voler salvaguardare il rispetto dell’ambiente e della vita delle persone, delle famiglie de delle realtà operanti nel territorio, già ampiamente provate dal degrado del territorio. Quando una discarica viene attivata la vita non può essere la stessa e noi non vogliamo più rivivere quanto già subito in 25 anni di discarica. Non possiamo tornare allo stesso disagio, allo stesso degrado della qualità della nostra vita per un interesse economico mascherato da emergenza ambientale.
Noi e i nostri figli valiamo molto di più di quanto il denaro possa comprare.
Purtroppo cambiano i tempi, cambiano le persone, cambiano i consiglieri, cambiano gli assessori, cambia il Sindaco, cambiano i sostegni politici, cambiano le menzogne, cambiano i ricatti, cambiano le convenienze ma la tecnica è la stessa: non rispettare la condizione dei “poveri” cittadini , che qualcuno invece considera dei “sudditi”.
Anzi il tecnico ed il politico vengono raggirati, imboniti, illusi che quella che deve votare “in fretta” sia l'unica cosa giusta da fare, ma cosa si è fatto veramente per trovare altre soluzioni e per chiudere la discarica Ca’ Filissine? Cosa si è fatto per coinvolgere i cittadini?
La responsabilità di essere veramente Uomini e non “burattini” manovrati da altri persuasivi poteri o da ambigue “connivenze”, la responsabilità di essere se stessi nel mondo viene prima di ogni altra considerazione.
Se poi la politica è la “ricerca del bene comune” ecco che un Uomo si ricongiunge ai propri cittadini in un interesse che va oltre le considerazioni economiche. Quest’uomo diventa riferimento chiaro di una morale che non schiaccia i deboli con un conto troppo salato da pagare.
Scegliere di “ampliare” una discarica vuol dire ampliare anche il disagio, il pericolo, il turbamento, la reazione rabbiosa della gente che non si sente né capita, né ascoltata, né difesa da chi avrebbe l’autorità e il compito di farlo.
Chiediamo quindi di fermare questo progetto e di cominciare assieme un nuovo percorso che ci avvicini veramente nella logica della vera politica, quella che costruisce il bene comune.
Un politico vero o un tecnico responsabile può anche sbagliare, può cambiare idea, può chiedere scusa ed essere capito ma prima deve essere un vero uomo, capace di scelte responsabili, di dialogare, di confrontarsi con chi vive su di sé il peso di situazioni che rischiano di diventare insopportabili.
E’ così che, insieme, possiamo costruire un futuro più sereno per noi e per i nostri figli, evitando di commettere gli errori già visti in passato, errori che sono terreno fertile per generare una sfiducia e un “tradimento” che rischia di alimentare una possibile e pericolosa reazione dei cittadini. Non vogliamo che certe situazioni degenerino.
Anche questa è una responsabilità che l’autorità civile si deve assumere.
Movimento Ambiente&Vita
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