CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
IX LEGISLATURA
98ª Seduta pubblica – Mercoledì 8 febbraio 2012 Deliberazione n. 7
OGGETTO: RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FASOLI, BASSI, BONFANTE, BOND, FRANCHETTO PETTENÒ BOTTACIN, VALDEGAMBERI, TOSATO, CENCI, CONTA, CAPPON, SANDRI, FINCO, GIORGETTI, CANER, BOZZA, CORAZZARI E FURLANETTO RELATIVA A “DISCARICA DI CA’ FILISSINE (VERONA)”.
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Sulla base di quanto contenuto nella proposta di:
- risoluzione n. 28 a firma dei consiglieri Bonfante e Fasoli “Discarica di Pescantina: basta furbizie, vanno rispettate le indicazioni del comitato tecnico”;
- mozione n. 112 a firma dei consiglieri Bassi, Tosato, Cenci, Conta, Franchetto, Cappon, Sandri, Pettenò, Finco, Giorgetti, Caner, Bozza, Corazzari e Furlanetto “Ampliamento discarica di Ca’ Filissine in Comune di Pescantina: la Regione dica no al progetto”;
che si allegano;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
1. ad attivarsi affinché la realizzazione dell’intervento sia vincolata all’osservanza dei dettami contenuti nello studio prodotto dal Comitato Tecnico “Ca’ Filissine”, composto da Università di Padova, Provincia di Verona, Arpav Verona e Regione Veneto, prescrivendo al Comune di Pescantina di adeguare il progetto alla “Proposta di intervento risolutivo” contenuta nella relazione (pag. 60) e di abbandonare quello di ampliamento della discarica. L’operazione di bonifica e messa in sicurezza deve riguardare solo il sito attualmente occupato dalla discarica di Ca’ Filissine senza sconfinamenti in altri terreni;
2. a convocare presso il Consiglio regionale le commissioni tecniche interessate, unitamente alle commissioni terza (cave), settima (ambiente) e seconda (urbanistica) per favorire la predisposizione di un progetto operativo finalizzato unicamente a bonificare il sito, realizzando una situazione di sicurezza, senza avviare altre discariche;
3. ad attivarsi per reperire le eventuali risorse necessarie a realizzare il progetto di bonifica e messa in sicurezza d’intesa con la Provincia di Verona e il Comune di Pescantina;
4. ad operare affinché un eventuale intervento di bonifica sul fondo denominato “vigneto Ferrari” venga considerato come problema separato da quello della discarica e sia messo in atto solo dopo approfonditi studi che accertino l’eventuale presenza di fattori di inquinamento/contaminazione.
Assegnati n. 60
Presenti-votanti n. 44
Voti favorevoli n. 44
IL CONSIGLIERE-SEGRETARIO f.to Raffaele Grazia | | IL PRESIDENTE f.to Clodovaldo Ruffato |
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
IX LEGISLATURA
ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE CONSILIARE N. 10 DELL’8 FEBBRAIO 2012
RELATIVA A:
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FASOLI, BASSI, BONFANTE, BOND, FRANCHETTO PETTENÒ BOTTACIN E VALDEGAMBERI RELATIVA A “DISCARICA DI CA’ FILISSINE (VERONA)”.
| RISOLUZIONE N. 28 E MOZIONE N. 112 | |
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
RISOLUZIONE N. 28
DISCARICA DI PESCANTINA: BASTA FURBIZIE, VANNO RISPETTATE LE INDICAZIONI DEL COMITATO TECNICO
presentata il 30 dicembre 2011 dai Consiglieri Bonfante e Fasoli
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la discarica di rifiuti solidi urbani di Ca’ Filissine, presso il comune di Pescantina (VR), è attiva fin dal 1987 ed è stata ampliata nel 1997;
- il Comune ha affidato la gestione della suddetta discarica alla società ASPICA s.r.l. con sede in Bussolengo (VR) via dell’Industria n. 6/A, ora Daneco S.p.A. con sede in Milano via Bensi n. 12/5, eccezion fatta per lo smaltimento del percolato;
- il Comune ha affidato il servizio di trattamento/smaltimento del percolato con convenzione approvata con delibera di Consiglio comunale n. 81 del 19 novembre 1998 e modificata con delibera di Consiglio comunale n. 7 del 18 gennaio 2005 a Depuracque Sviluppo s.r.l. (già Depuracque Impianti s.r.l.) che gestisce l’impianto di trattamento del percolato annesso alla discarica;
- con atto n. 05/10717 del 9 agosto 2006, l’autorità giudiziaria ha sottoposto la suddetta discarica a sequestro preventivo con decorrenza dal 28 agosto 2006, per la presenza di sospetto inquinamento delle acque di falda;
- è stata redatta dai CTU nominati dalla Procura una relazione tecnica che riportava, in particolare, alcune linee di intervento per l’eliminazione o la mitigazione del fenomeno inquinante accertato, consistenti principalmente nell’ottenere l’abbassamento del battente idraulico del percolato, nell’interrompere il riciclo in discarica del percolato concentrato, nel mettere in opera un efficace sistema di impermeabilizzazione e drenaggio superficiale e nell’eseguire alcuni sondaggi profondi, nonché nell’effettuare interventi aggiuntivi o alternativi alla barriera idraulica, finalizzati a bloccare l’inquinamento verso valle;
- in data 11 dicembre 2009 il Tribunale di Verona ha pronunciato l’ultima ordinanza di rigetto dell’istanza di dissequestro della discarica in Ca’ Filissine presentata dal Comune di Pescantina;
- in data 14 dicembre 2009 Regione del Veneto, Provincia di Verona, Comune di Pescantina e Daneco S.p.A. hanno sottoscritto il protocollo di intesa relativo alla discarica situata in località Ca’ Filissine, concernente modi e possibilità di utilizzo delle somme “post mortem” accantonate presso i conti correnti intestati a Daneco S.p.A. e vincolati a favore della Provincia;
- in data 29 gennaio 2010 la Giunta provinciale, con deliberazione n. 16/2010 ha istituito un Comitato tecnico per la definizione di soluzioni di messa in sicurezza e risoluzione delle criticità ambientali dell’area di sedime e contermine alla discarica e, con deliberazione n. 93 del 15 aprile 2010, ha approvato uno schema di convenzione con l’Università degli studi di Padova - Dipartimento di ingegneria idraulica, marittima, ambientale e la definizione di soluzioni di messa in sicurezza e risoluzione delle criticità ambientali dell’area di sedime e contermine della discarica connesse allo svolgimento delle funzioni di Presidenza del Comitato tecnico istituito;
- in data 3 marzo 2010 Regione del Veneto, Provincia di Verona e Comune di Pescantina hanno sottoscritto un protocollo di intesa in forza del quale è stato reso possibile l’utilizzo delle somme “post mortem” da utilizzarsi esclusivamente per le operazioni di trattamento e smaltimento del percolato subordinatamente all’assunzione dell’impegno del Comune a reintegrare il fondo stesso con i proventi derivanti dalle tariffe e a presentare un programma delle attività successive al dissequestro comprensive di progetti di riapertura o definitiva chiusura della discarica;
- il Comitato tecnico istituito con deliberazione n. 16/2010 nella relazione conclusiva di analisi della situazione ambientale ha evidenziato che all’inquinamento della falda sotterranea dell’area concorrono più sorgenti tra le quali, quelle più rilevanti, la discarica, il Vigneto Ferrari e le attività agronomiche; in particolare, per quel che attiene la discarica di Ca’ Filissine, in considerazione dei diversi possibili interventi valutati e alla luce dei criteri informativi assunti per la definizione delle soluzioni tecniche da ricercare, ha individuato le azioni che l’ipotesi progettuale di intervento per la risoluzione delle questioni ambientali dovrebbe prevedere;
- le risultanze di tale studio sono state consegnate e illustrate agli enti interessati in data 22 settembre 2010;
- a seguito della richiesta presentata dalla Provincia di Verona, la Regione Veneto, con DGRV n. 3486 del 30 dicembre 2010, ha concesso alla provincia l’accesso al fondo rotativo di cui all’articolo 20 della legge regionale n. 1/2009 per la somma di euro 2.518.854,96, fondo respinto dal Sindaco di Pescantina;
- con delibere di Giunta provinciale n. 52/2011 del 31 marzo 2011 e n. 59/2011 del 12 aprile 2011, di Giunta comunale n. 54/2011 del 13 aprile 2011 e n. 64/2011 del 20 aprile 2011 e di Giunta regionale n. 693 del 24 maggio 2011 è stato approvato un atto di integrazione del protocollo di intesa tra Regione del Veneto, Provincia di Verona e Comune di Pescantina, sottoscritto in data 3 marzo 2010 nel quale il Comune si è impegnato a presentare alla Regione Veneto, quanto prima possibile e comunque entro il 31 maggio 2011 un’istanza, ammissibile, procedibile e completa, per l’approvazione di un progetto definitivo per il completamento e la messa in sicurezza della discarica di Pescantina e per la bonifica dell’adiacente fondo denominato “Vigneto Ferrari”, o comunque altre concrete soluzioni che il Comune ritenesse di proporre;
- in data 31 maggio 2011 la Giunta comunale con deliberazione n. 79/2011 ha preso atto del progetto trasmesso da Daneco S.p.A. relativo al completamento ed alla messa in sicurezza permanente della discarica di Pescantina per la bonifica del fondo denominato “Vigneto Ferrari” e ha espresso parere favorevole alla presentazione del suddetto progetto da parte del Comune di Pescantina alla Regione Veneto, ai fini della relativa autorizzazione. Il Comune di Pescantina ha inviato alla Regione il suddetto progetto;
- in data 22 luglio 2011 il Comune di Pescantina ha inviato alla Regione le integrazioni al progetto dopo che la Giunta comunale con deliberazione n. 105/2011 ha preso atto ed espresso parere favorevole alle integrazioni al progetto trasmesse da Daneco S.p.A.;
- il Comune di Pescantina e la ditta Daneco S.p.A. hanno depositato presso la Provincia di Verona con nota del 5 agosto 2011 copia dello studio di impatto ambientale e del progetto definitivo relativo alla bonifica e messa in sicurezza permanente della discarica controllata denominata “Ca’ Filissine” e dell’adiacente fondo denominato Vigneto Ferrari”;
- nella seduta del 18 novembre 2011 la commissione VIA della Provincia di Verona ha espresso parere favorevole al progetto presentato dal Comune di Pescantina presentando, però, ben 12 prescrizioni di non indifferente portata;
CONSIDERATO che il progetto approvato, seppure con le già citate prescrizioni, risulta discostarsi notevolmente dall’ipotesi proposta dal comitato tecnico Ca’ Filissine istituitosi per studiare la situazione;
RITENUTO opportuno procedere con una valutazione che permetta di affrontare e risolvere in modo distinto le problematiche costituite dalle discariche “Ca’ Filissine” e “Ferrari” e procedere con il completamento dell’impianto secondo gli schemi indicati dalla relazione del comitato tecnico scientifico:
a) ripresa del conferimento di rifiuti non putrescibili (con peso di volume analogo a quello dei rifiuti già depositati così da non creare problemi di tipo meccanico) necessaria per consentire il raggiungimento di una morfologia finale funzionale alla massimizzazione del ruscellamento dell’acqua piovana per evitare le infiltrazioni;
b) un sistema di areazione in situ tesa a ridurre i tempi necessari alla biodegradazione dei rifiuti depositati e rimuovendo per nitrificazione l’azoto ammoniacale, oggi principale parametro di contaminazione;
c) adozione di copertura attiva che consenta, oltre al controllo mediante idonei impianti vegetativi del bilancio idrogeologico, anche la bi ossidazione di eventuali residue emissioni diffuse di metano e di altri composti in forma ridotta;
impegna la Giunta regionale
- ad intervenire affinché la commissione di VIA regionale vincoli la realizzazione dell’intervento allo studio prodotto dal Comitato tecnico “Ca’ Filissine” prescrivendo al Comune di Pescantina di adeguarvi il progetto relativo;
- ad intervenire affinché un eventuale intervento di bonifica sul fondo denominato “Vigneto Ferrari” venga considerato come problema separato da quello della discarica e non preveda conferimento di ulteriore rifiuto.
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
MOZIONE N. 112
AMPLIAMENTO DISCARICA DI CA’ FILISSINE IN COMUNE DI PESCANTINA: LA REGIONE DICA NO AL PROGETTO
presentata il 25 gennaio 2012 dai Consiglieri Bassi, Tosato, Cenci, Conta, Franchetto, Cappon, Sandri, Pettenò, Finco, Giorgetti, Caner, Bozza, Corazzari e Furlanetto
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la discarica di Ca’ Filissine, sita nel Comune di Pescantina, ha smaltito sin dal 1987 i rifiuti solidi urbani prodotti a Verona ed in gran parte della Provincia. La realizzazione nel 2004 di un ulteriore piezometro di controllo, aggiuntivo alla già esistente rete di monitoraggio, metteva in evidenza uno stato di contaminazione nella falda freatica dovuto ad anomale concentrazioni di alcuni significativi parametri chimici (ammoniaca, manganese, nichel, ecc.);
- a seguito di ciò la Procura della Repubblica del Tribunale di Verona disponeva una perizia tecnica d'ufficio: sulla base delle conclusioni della perizia, che individuavano nella discarica di Ca’ Filissine la sola causa di contaminazione, la discarica veniva sottoposta a sequestro giudiziario, con blocco del conferimento e del deposito dei rifiuti. Nonostante alcune successive iniziative adottate dai gestori della discarica, il quadro ambientale non si modificava sostanzialmente e, ad oggi, permane lo stato di sequestro;
- la Provincia di Verona, al fine di definire le linee tecniche per la messa in sicurezza della discarica e di risolvere la situazione di criticità ambientale, istituiva con delibera di Giunta provinciale n. 16 del 29 gennaio 2010 un Comitato tecnico composto da rappresentanti della Provincia di Verona, della Regione Veneto, dell'ARPAV di Verona e dell'Università di Padova;
- il Comitato Tecnico, ai fini della bonifica della discarica di Ca’ Filissine, formulava un’ipotesi progettuale d’intervento che si può sintetizzare come segue:
a) costituzione di un’idonea morfologia finale tesa a minimizzare le infiltrazioni di acqua meteorica e quindi la formazione di percolato; ciò richiede l’apporto di materiale di riempimento, costituito da idonei rifiuti;
b) innocuizzazione della potenziale fonte contaminante tramite aerazione in sito dei rifiuti depositati nel bacino est di ampliamento della discarica;
c) realizzazione di una copertura superficiale attiva con uno strato biossidativo per il biogas ed un impianto vegetativo atto a condizionare positivamente il bilancio idrologico;
- a seguito di quanto sopra, è stato successivamente presentato il progetto definitivo per la “Bonifica e messa in sicurezza permanente della discarica controllata denominata Ca’ Filissine e dell’adiacente fondo denominato Vigneto Ferrari” in variante al progetto approvato con DGRV n. 134 del 3 settembre 1987 e del Piano di Adeguamento approvato con determina DDS Provincia di Verona n. 6624/05 per mezzo di contestuale ampliamento a discarica per rifiuti non pericolosi;
CONSTATATO che nella fase di evidenza pubblica del progetto, un Comitato di cittadini all’uopo costituitosi ha fatto presente agli enti competenti innumerevoli incongruenze della proposta così sinteticamente riassunte:
a) non coerenza tra quanto previsto dal Comitato tecnico che aveva indicato una chiusura con messa in sicurezza della discarica con apporti minimi e di basso impatto ambientale, ed il progetto proposto da Daneco e Comune che prevede invece la rimozione dei rifiuti conferiti, lo scavo della ghiaia per ricavare nuovi volumi, il rifacimento delle impermeabilizzazioni ed il conferimento di nuovi rifiuti speciali non pericolosi e tecniche di gestione completamente diverse da quelle indicate dal Comitato tecnico;
b) sproporzione tra quanto indicato dal Comitato tecnico sia in termini di categoria del progetto, sia in termini di qualità e quantità dei rifiuti, sia in termini gestionali; il progetto presentato da Daneco e Comune sembra funzionale a generare nuovi volumi e opere, atte a giustificare con artifici una nuova discarica di rifiuti speciali di quasi tre milioni di tonnellate;
c) mancata disponibilità delle aree indicate, in quanto se per l’area di discarica Daneco e Comune dichiarano di avere un accordo per l'utilizzo della stessa in scadenza nel 2013 (quindi una disponibilità temporanea) nulla è evidenziato relativamente al cosiddetto Vigneto Ferrari. Le norme e la prassi prevederebbero che l'intervento sostitutivo di bonifica da parte del Comune dovrebbe essere fatto imputando le spese a carico dei soggetti inadempienti e attualmente risulta non conclusa la fase nella quale la Provincia ha ordinato alla ditta proprietaria di eseguire la bonifica del vigneto, essendo pendente una vertenza amministrativa presso il TAR del Veneto tra il proprietario del vigneto e l'ente competente: quindi non si è ancora verificata l'inadempienza da parte del privato proprietario del vigneto e pertanto risulterebbe impossibile, ora come ora, l'intervento in via sostitutiva da parte del Comune. Il Comune invece prevede di espropriare l'area, di eseguire a cura e spese del pubblico la bonifica e lo scavo di ulteriore ghiaia e di liquidare allo stesso il valore delle aree per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro (aree + caratterizzazione + bonifica);
d) impossibilità di riconoscere nel piano finanziario al Comune un ristoro economico superiore più di quattro volte a quanto previsto per le altre discariche di rifiuti speciali;
RILEVATO che la Provincia di Verona, per quanto di competenza e secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ha espresso il suo parere introducendo però le seguenti prescrizioni:
a) non sia ammesso il conferimento dei rifiuti classificati come “rifiuti non specificati altrimenti” (CER XX.YY.99) e dei rifiuti putrescibili. A maggior ragione non siano ammesse le sottocategorie per rifiuti organici o biodegradabili in coerenza con gli indirizzi operativi forniti dalla Regione Veneto con nota 5656/311.111 del 30 maggio 2000 - primi indirizzi operativi in applicazione della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3;
b) non sia ammesso il conferimento di rifiuti pericolosi stabili e non reattivi anche se rispettosi dei criteri di ammissione previsti dal comma 5 articolo 7 del decreto legislativo n. 36/2003;
c) il profilo finale della discarica nelle zone di intervento (lotti da V ad VIII e Vigneto Ferrari) dovrà essere ricondotto alle quote massime già approvato in sede di valutazione di impatto ambientale con determina n. 7290/05 del 30 dicembre 2005, e in tale sede ritenute sostenibili, con le sole modifiche strettamente necessarie a garantire le pendenze minime per lo scorrimento e convogliamento delle acque meteoriche di superficie;
d) trattandosi di progetto per una bonifica con apporto di rifiuti dall'esterno il Comune di Pescantina attivi tutte le procedure amministrative previste dalla disciplina nazionale e regionale con riferimento anche agli indirizzi assunti dalla Regione Veneto con nota 5656/311.111 del 30 maggio 2000 - primi indirizzi operativi in applicazione della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3;
e) prima dell'approvazione del progetto di bonifica venga eseguita una caratterizzazione dell'area denominata “Vigneto Ferrari” conforme ai requisiti minimi previsti dalla disciplina nazionale e regionale in materia di bonifiche. La caratterizzazione dovrà essere estesa anche all'area localizzata ad est dell'ambito di progetto ove è stata segnalata la presenza di rifiuti in continuità con il “Vigneto Ferrari”, al fine di comprendere le eventuali relazioni con il progetto in esame;
f) lo scavo di approfondimento sotto il deposito di rifiuti presente nel “Vigneto Ferrari” venga approvato solo successivamente ad una campagna di analisi finalizzate a verificare la reale necessità di procedere all'asportazione del materiale. Qualora non vengano riscontrati valori di superamento dei parametri ambientali tali da necessitare un approfondimento della bonifica, lo scavo dovrà essere limitato alla determinazione del profilo di fondo discarica più adeguato senza prevedere ulteriori scavi;
g) durante le fasi di scavo del Vigneto Ferrari vengano adottati e messi in opera adeguati sistemi di aggottamento delle eventuali acque di falda presenti tali da evitare che queste possano riversarsi nella discarica;
h) le operazioni di movimentazione dei rifiuti della discarica in ampliamento (lotti da V ad VIII) e del Vigneto Ferrari devono eseguirsi prevalentemente nei mesi tardo autunnali ed invernali, allo scopo di limitare la zona di diffusione in atmosfera delle sostanze odorigene;
i) gli strati di argilla del fondo impianto dovranno essere dimensionati per uno spessore tale da garantire una impermeabilità all'attraversamento del fluido di almeno 100 anni, indipendentemente dalla presenza del telo (che deve comunque essere previsto);
j) venga realizzato una recinzione con alberatura ad alto fusto lungo i confini sud est dell'impianto a mitigazione delle eventuali emissioni polverulente;
k) i mezzi pesanti adibiti al trasporto dei rifiuti dovranno accedere (ed uscire) dall'impianto utilizzando esclusivamente la tangenziale (SS12/SP1 tangenziale) per non gravare sulle vicine strade comunali e provinciali;
l) trattandosi di progetto di bonifica e messa in sicurezza permanente con il ricorso ad apporto di rifiuti (bonifica con discarica) dovrà essere attentamente valutato che il piano economico finanziario e, pertanto le relative volumetrie di rifiuti ammesse, risultino contenute nei limiti previsti dalla normativa regionale;
CONSIDERATO CHE:
- la Provincia di Verona con il suo parere ha agito pesantemente sulla proposta progettuale di Daneco/Comune di Pescantina, in quanto la stessa risultava di molto incoerente con il lavoro svolto dal Comitato tecnico composto da rappresentanti della Provincia di Verona, della Regione Veneto, dell'ARPAV di Verona e dell'Università di Padova, che prevedeva invece una chiusura in sicurezza della discarica con apporti minimi e di basso impatto ambientale. Inoltre è fondamentale rilevare che, se tali prescrizioni fossero confermate dalla Regione, il piano finanziario a sostegno del progetto risulterebbe stravolto portando la tariffa di smaltimento giocoforza al di fuori del mercato rendendo pertanto di fatto l’iniziativa non sostenibile sotto il profilo economico;
- la Commissione regionale di Valutazione impatto ambientale, si accinge ora a valutare la proposta presentata da Daneco e dal comune di Pescantina, anche con riguardo al cambio di classificazione della discarica di Pescantina che passerebbe da discarica di rifiuti solidi urbani (prevista dal piano regionale approvato nel 2004) a discarica di rifiuti speciali. Pur essendo poco chiaro come possa l’approvazione di un progetto variare il Piano regionale dei Rifiuti solidi urbani, l’attuale normativa regionale prevede che nelle more dell’approvazione del Piano regionale dei Rifiuti speciali, non possono essere rilasciati provvedimenti di approvazione di progetti di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, né concesse autorizzazioni all’esercizio di nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, in assenza di una deliberazione del Consiglio provinciale competente per il territorio, previo parere dell’Osservatorio rifiuti dell’ARPAV, che accerti l’indispensabilità degli impianti stessi ai fini dello smaltimento o recupero, in ragione dell’osservanza del principio di prossimità tra luogo di produzione e luogo di smaltimento prescritto dall’articolo 11 commi 1 e 2, della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 e dall’articolo 199, comma 3, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006 , n. 152;
- in Provincia di Verona risultano comunque già approvate quattro discariche di rifiuti speciali di cui tre di esse in attività (Zevio, S. Martino Buon Albergo, Sommacampagna) e una in fase di partenza (Sommacampagna). Sempre in provincia di Verona, più precisamente in comune di Villafranca di Verona, risulterebbe in itinere una quinta discarica di rifiuti speciali. Pertanto la potenzialità delle discariche già autorizzate soddisfa ampiamente la “domanda” del territorio, ed una nuova discarica di rifiuti speciali risulterebbe non indispensabile in riferimento all’osservanza del principio di prossimità tra luogo di produzione e luogo di smaltimento prescritto dall’articolo 11 commi 1 e 2, della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 e dall’articolo 199, comma 3, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006 , n. 152;
RILEVATO infine che la malaugurata approvazione del progetto avrebbe l’effetto di collocare una immensa discarica di rifiuti speciali proprio ai piedi e all’ingresso del comprensorio della Valpolicella, un biglietto da visita senz’altro ideale per i tanti turisti che anno dopo anno scoprono sempre più numerosi le meraviglie di questa terra;
APPRESO a mezzo stampa che l’inquinamento rilevato al pozzo M7 sarebbe riconducibile all’utilizzo dei prodotti impiegati tradizionalmente per fertilizzare i terreni di impianto delle viticolture e quindi non ci sarebbero i presupposti tecnici da parte della Provincia per scavare l’area in questione e consentire l’ampliamento della discarica di Ca’ Felissine
esprime
per quanto di competenza, parere contrario relativamente al progetto di “Bonifica e messa in sicurezza permanente della discarica controllata denominata Ca’ Filissine e dell’adiacente fondo denominato Vigneto Ferrari in variante al progetto approvato con DGRV N. 48 dello 5 febbraio 1987, approvazione ampliamento con DGRV N. 2329 del 26 giugno 1997 e del piano di adeguamento approvato con determina DDS Provincia di Verona n. 6624/05 del 30 novembre 2005 per mezzo di contestuale ampliamento a discarica per rifiuti non pericolosi”;
impegna la Giunta regionale
a valutare in modo approfondito, attraverso le proprie strutture e la Commissione regionale di Valutazione d’impatto ambientale (VIA), i contenuti del progetto e dello studio d’impatto ambientale anche in relazione alla effettiva procedibilità della domanda presentata in ragione delle criticità tecniche ed amministrative sopra evidenziate.