mercoledì 8 febbraio 2012
COMUNICATO STAMPA: Ca' Filissine: comitati in Consiglio contro ampliamento discarica
(Arv) Venezia 7 feb. 2012 - Alla vigilia della discussione in Consiglio regionale del progetto di bonifica e ampliamento della discarica veronese di Ca' Filissine, i comitati locali si sono mobilitati consegnando al presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e ai consiglieri dei vari gruppi politici 4413 firme contro il progetto di intervento presentato da Daneco spa e dal comune di Pescantina. Un progetto da 180 milioni di euro, affidato senza gara di appalto - ha spiegato Matteo Pontara, presidente del Movimento Ambiente & Vita - che prevederebbe di scavare un milione di metri cubi sino a 40 metri di profondità, realizzando un 'buco' grande come lo stadio Bentegodi di Verona, per ospitare una montagna di rifiuti speciali aggiuntivi (pari a 1,9 milioni di metri cubi), che in altezza supererebbe la cuspide il campanile di Pescantina. Un progetto devastante e insostenibile, agli occhi dei cittadini di Pescantina e dei comuni limitrofi, perché "con l'obiettivo di rimediare alle infiltrazioni di ammoniaca e altre sostanze inquinanti nel terreno e nella falda sottostante (motivo del sequestro) si verrebbe ad ampliare quella che per trent'anni è stata la discarica più grande del Veneto". Sul progetto di ampliamento le diverse forze politiche hanno già presentato in Consiglio due documenti, uno a firma di Franco Bonfante e Roberto Fasoli del Pd e uno sottoscritto dai consiglieri di Lega, Pdl, Idv e Sinistra veneta, primo firmatario Andrea Bassi, presidente della commissione urbanistica, per impegnare la Giunta a fermare il progetto pubblico-privato. I due documenti (una risoluzione e una mozione) sono entrambi all'ordine del giorno del Consiglio regionale, che li discuterà domani o dopodomani, probabilmente in versione unificata. Intanto, oggi, presidente e capigruppo hanno inviato segnali rassicuranti ai rappresentanti dei cittadini di Pescantina. "La commissione regionale Via, che il primo febbraio doveva esaminare e discutere il progetto presentato dal comune di Pescantina e da Daneco, ha rinviato l'argomento a data da destinarsi", ha premesso il presidente del Consiglio. "E domani o dopodomani al massimo il Consiglio regionale si pronuncerà con una richiesta di stop mi auguro unanime", ha anticipato il vicepresidente Franco Bonfante. "Il progetto presentato è sproporzionato e incongruo rispetto al problema specifico delle infiltrazioni di ammoniaca e percolato inquinante", ha aggiunto Stefano Valdegamberi dell'Udc. Andrea Bassidella Lega Nord ha biasimato la "gestione raffazzonata di un progetto di dimensioni imponenti" e ha ribadito la contrarietà del suo gruppo politico alla trasformazione della discarica da impianto per i rifiuti urbani a impianto per rifiuti speciali. "L'intervento deve concentrarsi solo sulla ex cava di Ca' Filissine, senza allargarsi ai vigneti circostanti", ha sottolineato Bassi. Per Sandro Sandri della Lega Nord la messa in sicurezza della discarica deve essere realizzata da Provincia e Regione per evitare un progetto di ampliamento che equivarrebbe ad "uno schiaffo" ai cittadini di Pescantina. "Il progetto è da rivedere, ma resta il problema delle risorse - ha avvertito Giancarlo Conta, Pdl, ex assessore all'ambiente - Solo un'operazione di ampliamento genera le disponibilità economiche per mettere in sicurezza la discarica, rimuovere le cause del percolato e ripristinare l'area dal punto di vista ambientale". Un 'no' deciso a risolvere il problema dell'inquinamento "con un'operazione speculativa" è arrivato da Roberto Fasoli (Pd) e da Gustavo Franchetto (Italia dei Valori), che ha invocato un "progetto sostenibile" per una comunità che da ha giù subito pesanti oneri e disagi, prima con le cave e ora con la discarica. Il capogruppo del Pdl Dario Bond ha proposto un confronto diretto tra le commissioni competenti del Consiglio veneto (Urbanistica, Attività produttive e Ambiente) e i tecnici della commissione regionale di Valutazione Impatto Ambientale per approfondire gli aspetti più controversi dell'intervento di messa in sicurezza. All'incontro ha preso parte anche l'assessoreMassimo Giorgetti (Pdl) che ha ribadito l'"assoluta contrarietà" all'ipotesi di ampliamento in quanto gli attuali impianti di conferimento sono già sovradimensionati rispetto alla quantità di rifiuti prodotti in Veneto. "Non dimentichiamoci - ha premesso - che con gli abitanti di Pescantina la Regione ha già contratto un debito a metà degli anni Ottanta, quando abbiamo chiesto loro di farsi carico di ospitare i rifiuti di mezzo Veneto, con la promessa che quello sarebbe stato l'ultimo ampliamento".
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