lunedì 26 marzo 2012
Discarica della Valpolicella, l´ampliamento è un rischio per la salute
Molto interesse per l´incontro di lunedì 19 organizzato dal Movimento Ambiente&Vita in collaborazione con ISDE. Alla serata hanno partecipato oltre 150 persone che hanno potuto confrontarsi con il dott. Balestreri sul tema della gestione dei rifiuti e sui possibili effetti sulla salute.
Dopo aver assistito a molte discussioni relative a costo del percolato, rientro di capitali, milioni di euro spesi per la gestione e milioni di euro da accantonare per il post-mortem, è stato possibile mettere sul piatto della bilancia gli effetti che la gestione dei rifiuti, ed in particolare il sistema discarica, portano alle persone ed all´ambiente che vivono vicine.
Nella presentazione il dott. Balestreri, medico presso l'Ospedale di Cremona, ha prima spiegato che la qualità della vita dell´uomo è direttamente correlata con la qualità dell´ambiente in cui vive. L´uomo assorbe direttamente dall'aria e dall´acqua, o indirettamente attraverso i cibi, tutti gli inquinamenti che si trovano in natura.
Da questo punto di vista la gestione dei rifiuti diventa un punto cruciale perché rischia di compromettere e mandare in TILT l´equilibrio naturale, con ricadute in breve tempo per l'uomo stesso.
Le indagini epidemiologiche condotte nei dintorni di discariche hanno riscontrato l´aumento di rischio di ictus e il maggior numero di ospedalizzazioni per diabete; inoltre studi condotti negli Stati Uniti, ma anche in Campania e Lazio, denunciano aumento di tumori ed incrementi dal 5 al 30% delle malformazioni neonatali per i residenti nel raggio di 3 km da una discarica.
Per risolvere la questione il dott. Balestreri consiglia un miglior approccio alla produzione dei rifiuti, quindi una scelta a monte di ciascun cittadino, responsabile con le proprie azioni di oggi della qualità della vita di domani. In pratica scegliere prodotti pensando anche al loro recupero o smaltimento.
Invita inoltre le amministrazioni ad attenersi ad un sano principio di precauzione, molti sono infatti i prodotti chimici di cui ancora non si conoscono gli effetti ed i rischi con esposizioni di lunga durata ed il rischio aumenta per le fasce più ricettive, bambini e nascituri.
Nel dettaglio del caso di Cà Filissine il dott. Balestreri ha spiegato che non ha senso sanitario un intervento per tentare di rimuovere la presenza di ammoniaca della prima falda, già compromessa a partire dal territorio di San Pietro Incariano dalla presenza di nitrati, quando, per fare questo l´attuale proposta di progetto prevede potenziali maggiori rischi per la popolazione di oggi e per le generazioni a venire.
Disponibile nella sezione "Documenti" a lato ed anche al link sottostante la presentazione integrale del dott. Balestreri.
http://dl.dropbox.com/u/10447135/comitato/Presentazione%20Balestreri%20ISDE%20Pescantina.pdf
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