Caro Consigliere,
in questo periodo sei chiamato a fare una scelta importante per il futuro del tuo paese, con questa lettera vorremmo ripercorrere con te la triste storia della discarica di Ca'Filissine.
Fin dagli anni '70 la zona a nord della ferrovia era utilizzata come discarica, all'epoca non esistevano regolamenti specifici e anche i comuni limitrofi fino al 1985 scaricavano immondizie in quel luogo.
Per tentare di sanare questa situazione nel 1987 venne creata una discarica autorizzata sperando così di regolamentare una situazione fuori controllo: nacque così la discarica di Cà Filissine, con la promessa che l'intervento non avrebbe avuto conseguenze per i residenti e per contro avrebbe generato un elevato ritorno economico per il Comune e per gli abitanti.
Le caratteristiche della cava esistente, come preannunciato, si sono rivelate completamente inadatte per questo tipo di attività, la profondità di 40 metri e la natura ghiaiosa del terreno rendevano difficile il controllo, come evidenziato anche dai recenti sviluppi.
Nel 1994 il Comune di Pescantina faceva richiesta di chiusura della discarica al IV lotto, già 70000 mq, respinta dalla Regione perché non erano disponibili altre zone di conferimento dei rifiuti; in risposta si procedeva all'ampliamento del 1996, altri 75000 mq con profondità media di 42 m, tanto inviso a noi cittadini che già avevamo capito cosa avrebbe significato.
Nel frattempo gli anni passavano, l'enorme buco si riempiva di rifiuti e noi residenti siamo stati inondati da odori nauseabondi che ci impedivano di vivere una vita normale.
Anche tu ricorderai quello che abbiamo passato perché vivi qui o sarai passato nella zona in quei tempi.
Passavano gli anni e a noi cittadini crescevano dubbi sempre più grandi sui “vantaggi “ della “risorsa” discarica.
Molti iniziavano a chiedersi cosa esisteva nell'aria e nell'ambiente oltre agli odori fino a quando nel 2006 la discarica veniva posta sotto sequestro dimostrando l'inadeguatezza del sito (vedi nota di sequestro pag.1).
Questa discarica nata per regolamentare una situazione già esistente e precaria si è rivelata un danno per tutti noi e la sua chiusura ancora rimane in sospeso.
Nel 2011 dopo 5 anni di calma apparente, durante i quali la nostra comunità ricominciava a respirare , la storia si ripete.
Così per riparare un danno dovuto alla discarica si chiede agli stessi cittadini del 1987 di “goderne ancora i vantaggi”.
Ora però, contrariamente al 1987, i “vantaggi” sono ben noti….
Quando una discarica viene attivata la vita non può essere la stessa e noi non vogliamo più rivivere quanto già subito in 25 anni di discarica.
Non possiamo tornare allo stesso disagio, allo stesso degrado della qualità della nostra vita per un interesse economico mascherato da emergenza ambientale.
Noi e i nostri figli valiamo molto di più di quanto il denaro possa comprare.
Oggi come allora si parla di intervento di bonifica di una situazione ambientale compromessa, un intervento a basso impatto, sicuro per i cittadini, e con vantaggi economici per tutti in particolare per la gente di Balconi.
Purtroppo cambiano i tempi, cambiano le persone, cambiano i consiglieri, cambiano gli assessori, cambia il Sindaco, cambiano i sostegni politici, cambiano le menzogne, cambiano i ricatti, cambiano le convenienze ma la tecnica è la stessa: non rispettare la condizione dei “poveri” cittadini , che qualcuno invece considera dei “sudditi”.
Anzi il politico viene raggirato, imbonito, illuso che quella che deve votare “in fretta” sia l'unica cosa giusta da fare, ma cosa si è fatto veramente per trovare altre soluzioni e per chiudere la discarica Ca’ Filissine? Cosa si è fatto per coinvolgere i cittadini?
A te, eletto per garantire una buona amministrazione del Bene Comune, è richiesto di votare come rappresentante dei cittadini, ma il politico prima di essere tale è Uomo, è realtà viva del proprio tempo, esempio per i propri figli e come tale chiamato a scelte responsabili e condivisibili.
La responsabilità di essere veramente Uomini e non “burattini” manovrati da altri persuasivi poteri o da ambigue “connivenze”, la responsabilità di essere se stessi nel mondo viene prima di ogni altra considerazione.
Se poi la politica è la “ricerca del bene comune” ecco che un Uomo (non “il burattino”) si ricongiunge ai propri cittadini in un interesse che va oltre le considerazioni economiche.
Quest’uomo diventa riferimento chiaro di una morale che non schiaccia i deboli con un conto troppo salato da pagare.
La nostra vita vale molto di più dei pochi minuti dedicati dalla Giunta di Pescantina per deliberare questo progetto dopo una presa visione sommaria.
Scegliere di “ampliare” una discarica vuol dire ampliare anche il disagio, il pericolo, il turbamento, la reazione rabbiosa della gente che non si sente né capita, né ascoltata, né difesa da chi avrebbe l’autorità e il compito di farlo.
E questo, permetti di dirtelo, è veramente diabolico.
Ti chiediamo quindi di fermare questo progetto e di cominciare assieme un nuovo percorso che ci avvicini veramente nella logica della vera politica, quella che costruisce il bene comune.
Un politico vero può anche sbagliare, può cambiare idea, può chiedere scusa ed essere capito ma prima deve essere un vero uomo, capace di scelte responsabili, di dialogare, di confrontarsi con chi vive su di sé il peso di situazioni che rischiano di diventare insopportabili.
E’ così che, insieme, possiamo costruire un futuro più sereno per noi e per i nostri figli, evitando di commettere gli errori già visti in passato, errori che sono terreno fertile per generare una sfiducia e un “tradimento” che rischia di alimentare una possibile e pericolosa reazione dei cittadini.
Anche questa è una responsabilità che l’autorità civile si deve assumere.