PESCANTINA. Il movimento Ambiente & vita vuole soluzioni condivise
«Ca´ Filissine? Meglio
ritirare il progetto»
«Si riparta dalle indicazioni del Comitato tecnico»
giovedì 20 ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 26
Ca´ Filissine: ritirare il progetto presentato in Provincia e Regione e ripartire dalle indicazioni del Comitato tecnico. Sono queste le richieste del movimento «Ambiente & vita», che in tema di discarica ha lanciato la recente campagna di firme cui hanno aderito 4.300 cittadini. «Il progetto presentato in teatro comunale», esordisce Matteo Pontara, «non tiene conto delle indicazioni del Comitato tecnico il quale prevedeva "la ripresa del conferimento di rifiuti solidi a basso o nullo contenuto di sostanza organica putrescibile fino al raggiungimento di una idonea morfologia finale; l´innocuizzazione della potenziale fonte contaminante tramite aerazione in situ dei rifiuti depositati nel bacino est di ampliamento della discarica; la realizzazione di una copertura superficiale attiva con uno strato biossidativo per il biogas ed un impianto vegetativo atto a condizionare positivamente il bilancio idrologico". E non ipotizzava nessun ampliamento. Sulla base di queste indicazioni, i cittadini che hanno vissuto il disagio della discarica per anni, vogliono confrontarsi e arrivare ad una chiusura nel più breve tempo possibile».
Questa osservazione, che il movimento ha presentato assieme ad altre, sia alla Commissione di valutazione di impatto ambientale provinciale, sia a quella regionale in un documento, corredato da 4.300 firme, è visibile sul sito http://movimentoambientevita/blogspot.com.
Pontara insiste sulla distanza tra il progetto elaborato dallo studio Dell´Acqua, e le conclusioni a cui era pervenuto il gruppo di lavoro formato da Raffaello Cossu, dell´Università di Padova, da Carlo Poli, della Provincia di Verona, da Giuseppe Stanghellini, dell´Arpav di Verona e da Giuliano Vendrame. «Il Comitato tecnico», spiega, «non aveva previsto alcun ampliamento nel vigneto Ferrari, mentre il progetto preso in visione dal Comune di Pescantina persegue probabilmente una soluzione più radicale, compreso l´ampliamento. Riteniamo che, se di soluzione condivisa tra gli enti si vuole parlare, bisogna partire dalle risultanze a cui è pervenuto il Comitato tecnico “super partes”, come anche il consigliere Bozza lo ha definito. Non vediamo come gli enti possano far diversamente: dovrebbero sconfessare il lavoro dei tecnici che loro stessi hanno indicato come fiduciari».
L´altra preoccupazione, aggiunge Pontara, «è che la vicenda della discarica diventi una semplice questione politica, mentre così non è. Del nostro movimento fanno parte cittadini di diverse provenienze politiche e sensibilità culturali. Credo che non basterà stavolta trovare un accordo in Provincia e in Regione, per imporlo poi a tutti». E conclude: «Auspico che qualsiasi decisione sia condivisa con la cittadinanza che, sul progetto in discussione, dopo averlo esaminato, ha già espresso un giudizio di contrarietà con le firme da noi raccolte. Chiediamo quindi al Consiglio e alla Giunta di ritirare il progetto e agli amministratori di Provincia e Regione di ripartire dalle indicazioni del Comitato tecnico e, con un dialogo e un confronto reale, trovare una soluzione condivisa al problema».L.C.
Questa osservazione, che il movimento ha presentato assieme ad altre, sia alla Commissione di valutazione di impatto ambientale provinciale, sia a quella regionale in un documento, corredato da 4.300 firme, è visibile sul sito http://movimentoambientevita/blogspot.com.
Pontara insiste sulla distanza tra il progetto elaborato dallo studio Dell´Acqua, e le conclusioni a cui era pervenuto il gruppo di lavoro formato da Raffaello Cossu, dell´Università di Padova, da Carlo Poli, della Provincia di Verona, da Giuseppe Stanghellini, dell´Arpav di Verona e da Giuliano Vendrame. «Il Comitato tecnico», spiega, «non aveva previsto alcun ampliamento nel vigneto Ferrari, mentre il progetto preso in visione dal Comune di Pescantina persegue probabilmente una soluzione più radicale, compreso l´ampliamento. Riteniamo che, se di soluzione condivisa tra gli enti si vuole parlare, bisogna partire dalle risultanze a cui è pervenuto il Comitato tecnico “super partes”, come anche il consigliere Bozza lo ha definito. Non vediamo come gli enti possano far diversamente: dovrebbero sconfessare il lavoro dei tecnici che loro stessi hanno indicato come fiduciari».
L´altra preoccupazione, aggiunge Pontara, «è che la vicenda della discarica diventi una semplice questione politica, mentre così non è. Del nostro movimento fanno parte cittadini di diverse provenienze politiche e sensibilità culturali. Credo che non basterà stavolta trovare un accordo in Provincia e in Regione, per imporlo poi a tutti». E conclude: «Auspico che qualsiasi decisione sia condivisa con la cittadinanza che, sul progetto in discussione, dopo averlo esaminato, ha già espresso un giudizio di contrarietà con le firme da noi raccolte. Chiediamo quindi al Consiglio e alla Giunta di ritirare il progetto e agli amministratori di Provincia e Regione di ripartire dalle indicazioni del Comitato tecnico e, con un dialogo e un confronto reale, trovare una soluzione condivisa al problema».L.C.
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